Ingegneria biomedica materie di studio: la panoramica completa

Uno dei corsi di laurea più in voga negli ultimi anni tra le giovani leve è ingegneria biomedica. Qual è lo sbocco lavorativo per i laureati che hanno studiato le materie di ingegneria biomedica? In questo articolo cercheremo di rispondere a diverse curiosità

Ingegneria biomedica: cosa si studia

Il corso di laurea in ingegneria biomedica si prefissa di fornire allo studente una preparazione interdisciplinare. Questa, come desumibile, integra la metodologia tipica dell’ingegneria alla conoscenza approfondita della scienza. Due ambiti apparentemente distanti tra loro, ma in realtà capaci di avere una rilevante tangenza, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione di nuove tecnologie in tantissimi settori del campo medico. Studiando le materie di ingegneria biomedica non sarà dunque così inusuale avere a che fare con tematiche formalmente distanti, ma la cui applicazione può risultare fondamentale per salvare vite o più in generale sistemi biologici. Si tratta in ogni caso di una proposta accademica appartenente all’universo dell’ingegneria: la preparazione in tale campo risulterà senz’altro la più approfondita. Risulterà però più che fondamentale, come anticipato, preparare il futuro ingegnere biomedico alle varie eventualità e vicissitudini lavorative che, una volta concluso il percorso di studi, dovrà affrontare. Ma, nel dettaglio, di quali corsi dovrà affrontare un giovane alle prese con questo corso di laurea?

Laurea in Ingegneria biomedica online

Se, per quanto riguarda le università tradizionali, è inevitabile dover affrontare un test di ammissione, il medesimo discorso non è valido per quelle telematiche. Queste infatti offrono la possibilità agli studenti di iscriversi durante qualunque periodo dell’anno, senza essere costretti a passare per una selezione preventiva. Questa può essere una scelta intrapresa in partenza, ma anche una valida alternativa da tenere in considerazione successivamente a un non superamento del test di ammissione all’università tradizionale. Il corso di laurea in ingegneria biomedica è disponibile esclusivamente in una delle università telematiche.

Si tratta di Unicusano, che propone la laurea triennale in Ingegneria Industriale (L-9) - curriculum Biomedico. Attraverso la sua piattaforma di e-learning, Unicusano assicura un’altissima qualità negli insegnamenti. Questa è l’espediente ideale per chi ha intenzione di intraprendere la carriera da ingegnere biomedico senza essere costretto a frequentare corsi in sede, affrontando tutti gli stress implicitamente legati all’iscrizione presso un’università tradizionale. Si tratta senz’altro della miglior soluzione per chi ha intenzione di conseguire una laurea in ingegneria biomedica online, grazie a un metodo di studio in grado di garantire ottimi risultati.

Ingegneria biomedica: materie e specializzazioni

Come accade nella totalità delle facoltà universitarie e più in generale quando si ha a che fare con i percorsi di apprendimento, l’incipit del corso di laurea in ingegneria biomedica parte dalle basi di studio di alcune materie, per poi approfondire il tutto con il passare del tempo e lo scorrere degli esami.

Il primo anno infatti, nei vari corsi disponibili in tutta Italia, si è soliti studiare le nozioni base di fondamentali materie di ingegneria biomedica come:

  • biologia
  • matematica
  • fisica
  • chimica
  • anatomia

Proseguendo con l’esperienza accademica, durante il secondo anno si procede con lo studio più specifico di materie inerenti all’indirizzo del corso di laurea come:

  • elettrotecnica
  • termodinamica
  • biochimica

Una volta arrivati al terzo anno del percorso universitario, tutti i percorsi di studi in ingegneria biomedica disponibili negli atenei italiani tendono a mirare la loro proposta formativa su materie ancora più specifiche, come:

  • ingegneria tissutale
  • modellazione biomeccanica
  • bioingegneria chimica
  • studio dei dispositivi impiantabili
  • studio delle macchine e degli impianti ospedalieri

Altro step pressoché immancabile in tutte le proposte accademiche presenti negli atenei del nostro Paese è il tirocinio obbligatorio curricolare. Questo da l’opportunità allo studente di toccare con mano quella che sarà la sua professione, accantonando lo studio teorico e iniziando ad apprendere praticamente le peculiarità del lavoro da ingegnere biomedico.

Cosa fa l’ingegnere biomedico?

Non tutti hanno ben focalizzata l’attività lavorativa dell’ingegnere biomedico, anche perché questa non è limitata esclusivamente a un ambito specifico. L’ingegnere biomedico tende ad applicare i modelli biologici al campo tecnologico, a quello informatico e all’intelligenza artificiale. La preparazione multidisciplinare, nonché simile a quella fornita da un corso di laurea in ingegneria industriale, in concomitanza con lo studio delle scienze biologiche e un’infarinatura di studi tecnici rivolti all’ambito della medicina, rende l’ingegnere biomedico un soggetto flessibile e utile in svariati ambiti lavorativi. Questo sarà capace di sviluppare nuove e moderne apparecchiature atte a coadiuvare l’attività medica. Non risulterà così inusuale infatti osservare l’ingegnere biomedico progettare organi artificiali, sistemi di supporto e protesi.

Altrettanto, grazie alle materie di ingegneria biomedica studiate all'università, sarà competente durante la fase di analisi e comprensione del funzionamento di sistemi biologici in condizioni normali e patologiche. Conseguendo la laurea in ingegneria biomedica inoltre si otterrà la capacità di analizzare i processi di gestione dei sistemi sanitari per quanto riguarda il piano organizzativo e tecnologico, scovando le ottimizzazioni più utili e i perfezionamenti necessari. Infine, l’ingegnere biomedico svilupperà una capacita di studiare, ideare e proporre nuovi e moderni materiali biologici al fine di includerli nel processo di progettazione e creazione di apparecchiature mediche di ultima generazione, utili nelle fasi di diagnosi, terapia e riabilitazione.

Dove può lavorare un ingegnere biomedico?

Come anticipato, un neolaureato in ingegneria biomedica ha la possibilità di vedere davanti a sé diverse strade spianate dal punto di vista lavorativo. Dimostrando una discreta capacità infatti questo potrà essere coinvolto in progetti di varia natura. I primi interlocutori apparterranno quasi certamente all’universo della sanità, ma non è escluso che un ingegnere biomedico possa lavorare anche nei servizi e nell’industria. In generale lo studio delle materie di ingegneria biomedica garantisce al soggetto la capacità di valutare, analizzare e naturalmente sviluppare e ottimizzare l’impatto di alcune tecnologie specifiche sui fenomeni biologici e sulla vita umana. Da non sottovalutare inoltre la telemedicina in tutte le sue sfaccettature, tematica in evidente ascesa nel recente passato a causa degli eventi pandemici.

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