Analista funzionale: cosa fa?

Analista funzionale: cosa fa e come diventarlo

Tra le professioni più richieste attualmente dal mercato del lavoro, quella dell’analista funzionale è forse quella più di nicchia.
Se, però, sei appassionato di informatica e sei proprio in procinto di decidere cosa fare del tuo futuro iscrivendoti ad una facoltà universitaria, questa professione potrebbe diventare la tua!

Chi è l’analista funzionale?

All’interno delle aziende l’analista funzionale si occupa di ottimizzare l’uso dei software aziendali così da raggiungere scopi precisi e prefissati.
È un professionista indispensabile per l’azienda perché la aiuta a massimizzare i software usati con il fine di raggiungere obiettivi previsti a livello generale o per obiettivo, come ad esempio specializzarsi in un determinato settore in una area di business precisa.
Il suo compito è studiare il sistema informatico dell’azienda, le sue procedure, e creare una lista di indicazioni utili a perfezionare i processi aziendali.

Analista funzionale: cosa fa?

L’Analista Funzionale (o Functional Analyst) abbiamo appena visto come si occupi di raccogliere e tradurre le esigenze operative e di business in documenti di analisi chiari e comprensibili, garantendo le necessità aziendali.
Ma nel dettaglio, l’analista funzionale cosa fa?
Vediamolo nel dettaglio:

  • Raccogliere ed analizzare i requisiti di business, interagendo con gli stakeholder, come i manager o gli utenti finali, per comprendere e raccogliere le loro esigenze
  • Redigere le specifiche sulla base delle esigenze raccolte, producendo specifica documentazione che dettagli come il sistema debba operare.
  • Condividere le le specifiche con il team tecnico, spesso composto da sviluppatori e architetti
  • Assicurare che le soluzioni proposte rispettino le esigenze iniziali e siano realizzabili dal punto di vista tecnico.
  • Collaborare con il team di test per assicurarsi che i risultati siano allineati con i requisiti e che il software funzioni come previsto.
  • Creare manuali utente e può essere coinvolto nella formazione degli utenti finali o del team di supporto.
  • Gestire le variazioni che potrebbero emergere nel post-produzione o durante lo sviluppo come modifiche ai requisiti iniziali.
  • Interagire con il business, per garantire che il progetto sia allineato con gli obiettivi aziendali.
  • Condurre seminari, scrivere manuali e ideare corsi di formazione per supportare i dipendenti nell’uso del software.

Abbiamo visto cosa fa un analista funzionale; vediamo ora che competenze tecniche dovresti possedere se ambisci a ricoprire questo ruolo.

Competenze dell’analista funzionale

L’analista funzionale deve possedere un mix di competenze tecniche e competenze trasversali, tra cui:

  • Conoscenza degli strumenti utilizzati per la raccolta, documentazione e tracciamento dei requisiti e delle change request.
  • Competenza nella redazione di documentazione tecnica.
  • Conoscenza dei processi aziendali e delle metodologie di process engineering.
  • Conoscenza di base del funzionamento dei sistemi software, inclusi database, interfacce, integrazioni e infrastruttura.
  • Competenza nella creazione di modelli di dati, come diagrammi ER (Entity-Relationship) o schemi di database.
  • Conoscenza degli strumenti per creare diagrammi di flusso.
  • Conoscenza di base del linguaggio SQL e dei principi di funzionamento dei database è spesso utile.
  • Competenza di base nel project management.
  • Familiarità con metodologie di sviluppo software come Agile, Scrum o Waterfall, in modo da poter collaborare efficacemente con il team di sviluppo.
  • Familiarità con i concetti di base del testing del software, compresa la capacità di contribuire alla creazione di casi di test e alla validazione delle soluzioni.

Oltre alle competenze tecniche, sono importanti soft skills:

  • Capacità di comunicare chiaramente e in modo conciso
  • Capacità di ascolto attivo
  • Competenze di problem solving
  • Capacità di gestire il proprio tempo e mettere in priorità compiti multipli in modo efficiente
  • Capacità di collaborare efficacemente con altri membri del team
  • Capacità di comprendere e condividere le emozioni e le prospettive degli altri, favorendo una comunicazione efficace e costruttiva.

Come diventare analista funzionale?

Esistono diversi percorsi formativi per intraprendere questa carriera.
Potrai scegliere di laurearti in informatica o ingegneria gestionale, ma anche in economia o materie tecnico-scientifiche!
In seguito, l’ideale sarebbe frequentare un master o un generale una specializzazione post laurea.

Diventare Analista Funzionale con una laurea online

Che tu scelga ingegneria, economia o una branca scientifica diversa… sì, le università telematiche offrono corsi di laurea!
Studiare online ha molti vantaggi, soprattutto se hai già un lavoro:

  • Orari flessibili: le lezioni sono sempre disponibili 24/7, e sono consultabili a scelta dello studente. Non ci sono vincoli orari imposti dall’università – se non l’obbligo di seguire le lezioni!
  • Materiale Online: Il materiale didattico è sempre disponibile online caricato sulle piattaforme dell’ateneo, nessuna spesa extra.
  • Tutor: per tutta la durata del corso di studi lo studente verrà affiancato da un tutor personale che lo seguirà nel percorso e sarà sempre disponibile per rispondere a tutte le domande o dubbi.
  • Studia dove vuoi: l’importante è avere una connessione internet!
  • Risparmio: spesso gli studenti sono obbligati a diventare dei “fuori sede” per raggiungere gli atenei e corsi d laurea di preferenza e questo comporta, ovviamente, un dispendio economico non indifferente!
  • Studiare online permetterà di non dover pagare un affitto in un’altra città in quanto gli studenti dovranno recarsi nella sede universitaria più vicina solo per sostenere gli esami.
  • Convenzioni economiche: a differenza delle università pubbliche, gli atenei telematici offrono spesso promozioni, sconti sulla retta e convenzioni.

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